Inondaciones devastano Buenos Aires: oltre 2.200 evacuati

Le recenti inondazioni a Buenos Aires hanno creato una situazione di emergenza senza precedenti. Dopo ventiquattro ore di piogge torrenziali, più di 2.200 persone sono state costrette ad evacuare le proprie abitazioni, secondo quanto dichiarato dalle autorità locali. Una situazione che ha colpito duramente la provincia e la capitale, con oltre 15 milioni di abitanti a rischio. Ma non è solo l’acqua a fare notizia: l’intera regione sta affrontando un vero e proprio dramma.

Impatto devastante delle inondazioni

La tempesta, che ha avuto inizio venerdì, ha principalmente colpito la parte settentrionale della provincia e la città di Buenos Aires. Le autorità hanno lanciato missioni di ricerca e soccorso nelle aree allagate e stanno cercando riparo d’emergenza per coloro che hanno dovuto abbandonare le loro case. La situazione è aggravata dal fatto che, secondo il bollettino emesso nella mattinata di sabato, le evacuazioni hanno interessato almeno undici zone diverse.

Le aree più colpite, come Campana e Zárate, stanno affrontando piogge incessanti che hanno superato i 400 millimetri, ben oltre la media stagionale. Il sindaco di Zárate, Marcelo Matzkin, ha testimoniato le difficoltà, affermando che i rifugi d’emergenza sono stati allestiti in club sportivi e centri comunitari per accogliere i cittadini in fuga dalle loro case. La furia delle acque è tale che le strade si sono trasformate in fiumi, con auto quasi completamente sommerse, creando una scena da incubo.

Il dramma dei trasporti

Ma non è solo la vita quotidiana delle persone ad essere in pericolo. I fiumi e i torrenti straripati hanno creato problemi anche per il trasporto. Le autorità provinciali hanno segnalato che diverse strade e autostrade sono state parzialmente chiuse, tra cui la Ruta Nacional 9, una delle principali arterie che collega la capitale al confine boliviano. Lungo questa via, diversi autocarri e almeno due autobus sono rimasti bloccati. Un autista, Daniel, ha raccontato di come il suo bus fosse intrappolato, con 44 passeggeri a bordo, costretti a trascorrere la notte in attesa di soccorsi.

Immaginate la scena: 10 centimetri d’acqua all’interno del veicolo e un’attesa snervante di oltre dodici ore prima che i vigili del fuoco riuscissero a trarre in salvo tutti, usando gommoni e jet ski. Daniel, visibilmente frustrato, ha espresso il suo disappunto per la mancanza di avvisi. «Abbiamo lasciato Rosario senza sapere che avremmo finito bloccati», ha detto, raccontando una situazione che, purtroppo, ha messo in luce la vulnerabilità delle infrastrutture.

Risposta delle autorità

Il governo nazionale, insieme all’amministrazione provinciale, ha attivato una risposta d’emergenza per supportare i distretti più colpiti. La ministra della Sicurezza, Patricia Bullrich, e il ministro della Difesa, Luis Petri, si sono recati a Zárate e Campana per supervisionare le operazioni. Bullrich ha confermato la chiusura del ponte Zárate-Brazo Largo e ha dichiarato che le autorità stanno lavorando per gestire l’accesso alla Ruta 9, cercando di liberare le strade da veicoli bloccati.

Il governatore della provincia di Buenos Aires, Axel Kicillof, ha iniziato a monitorare la situazione con un comitato di crisi e ha sottolineato l’importanza di coordinare gli sforzi con i comuni locali. Questa tempesta ha colpito a distanza di soli due mesi dalle tragiche inondazioni di Bahía Blanca, che causarono la morte di diciotto persone e danni materiali stimati in 400 milioni di dollari. La memoria di quei eventi è ancora fresca, e la paura di un ripetersi di tali tragedie è palpabile.

Previsioni meteorologiche e futuro

Secondo gli esperti del Servizio Meteorologico Nazionale, le piogge intense continueranno per tutta la giornata di sabato e nelle prime ore di domenica. Un’allerta arancione è stata emessa per alcune aree della provincia settentrionale, mentre un’allerta gialla è in vigore per la capitale. Le autorità esortano i residenti a evitare viaggi non necessari e a seguire gli aggiornamenti ufficiali.

Personalmente, credo che la resilienza della popolazione di Buenos Aires sarà messa a dura prova nei prossimi giorni. Ma nonostante la devastazione, c’è una luce in fondo al tunnel: le previsioni indicano un leggero miglioramento a partire da domenica, proprio in tempo per le elezioni di metà mandato a Buenos Aires. Speriamo che questa volta il clima ci riservi un po’ di clemenza, perché come molti sanno, la gente ha bisogno di speranza e di stabilità.