Chipotle annuncia l’apertura del primo ristorante in Messico

Chipotle si espande in Messico: un passo storico

Chipotle Mexican Grill ha recentemente rivelato i suoi piani per aprire il primo ristorante in Messico entro la metà del 2026. Questa mossa rappresenta un importante traguardo per l’azienda, che da 32 anni opera con successo negli Stati Uniti. La catena, famosa per i suoi burrito e piatti a base di ingredienti freschi, ha scelto di collaborare con Alsea, un operatore che gestisce diversi marchi di ristorazione in America Latina e Europa, tra cui Starbucks, Domino’s e Burger King.

Un’innovativa espansione nel paese d’origine del chipotle

Questa espansione segna la prima volta che Chipotle porterà il suo modello di ristorazione nel paese che ha ispirato il suo menu. La catena ha affermato che ci sono piani per esplorare ulteriori mercati nella regione, con speculazioni su un possibile avvio a Città del Messico, sede di Alsea. La notizia ha suscitato curiosità e discussioni tra i consumatori messicani, che si chiedono se apprezzeranno la proposta di Chipotle.

Ingredienti freschi e sostenibilità: la promessa di Chipotle

Nate Lawton, direttore dello sviluppo commerciale di Chipotle, ha espresso fiducia nel fatto che il cibo fresco e di alta qualità, proveniente da fonti responsabili, troverà un pubblico in Messico. Secondo Lawton, il paese ha una familiarità con gli ingredienti utilizzati dalla catena e un’affinità per il cibo fresco, elementi che rendono il Messico un mercato interessante per la crescita del brand.

Le sfide del mercato messicano

Nonostante gli aspetti positivi, Chipotle dovrà affrontare alcune sfide. Le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Messico, amplificate dai dazi imposti dall’ex presidente Donald Trump, potrebbero influenzare le operazioni e la catena di approvvigionamento. Attualmente, Chipotle importa circa la metà dei suoi avocado dal Messico, ma ha iniziato a diversificare le sue fonti, attingendo anche a paesi come Colombia e Perù.

Strategie di approvvigionamento e impatto dei dazi

Adam Rymer, CFO di Chipotle, ha dichiarato che solo il 2% dei piatti offerti proviene dal Messico, inclusi avocado, pomodori e lime, mentre meno dello 0,5% proviene da Canada e Cina. Rymer ha avvertito che l’attuazione dei nuovi dazi potrebbe avere un impatto significativo sui costi di vendita dell’azienda, stimando una variazione di circa 60 punti base.

Un’espansione globale in crescita

Chipotle gestisce attualmente oltre 3.700 ristoranti in tutto il mondo e prevede di aprire tra 315 e 345 nuovi punti vendita quest’anno, con un obiettivo a lungo termine di raggiungere 7.000 ristoranti negli Stati Uniti e in Canada. Negli ultimi anni, l’espansione internazionale della catena ha preso piede, con ristoranti in Canada, Regno Unito, Francia, Medio Oriente e Germania.

Le prospettive per Chipotle in Messico

Nonostante le incertezze, Chipotle e Alsea sono ottimisti riguardo al potenziale del marchio in Messico. Armando Torrado, CEO di Alsea, ha sottolineato l’importanza di sfruttare la conoscenza del mercato messicano e l’expertise nel settore della ristorazione per offrire un’esperienza gastronomica di alta qualità ai consumatori.

Il futuro di Chipotle in Messico rappresenta una sfida affascinante, dove l’azienda dovrà dimostrare che la sua interpretazione della cucina messicana può conquistare il cuore dei messicani. Solo il tempo dirà se la strategia avrà successo, ma le aspettative sono alte.